Zero emissioni nette di carbonio – Zero povertà – Zero disoccupazione
Povertà, disoccupazione ed emissioni di carbonio sono problemi globali: il documentario “A World of 3 Zeros” (Un mondo a 3 zeri) racconta le molteplici capacità del social business di affrontare questi problemi e portarli a zero.
Il documentario racconta nuovi modi di vivere insieme e di fare impresa in una prospettiva responsabile e sostenibile. Zero emissioni nette di carbonio. Zero povertà. Zero disoccupazione. Solidarietà e inclusione, rispettando i confini del pianeta e non lasciando indietro nessuno.
Ispirati dai successi e dall’umiltà, affascinati dalle idee imprenditoriali visionarie dei numerosi protagonisti, Áine e Michel, i registi, hanno iniziato un viaggio, Il documentario “Un mondo a 3 zeri” è il loro diario e la loro lettera aperta alle persone e alle imprese di tutto il mondo.
A causa della crisi in Bangladesh, il documentario “A World of 3 Zeros” è disponibile gratuitamente.
Costruire il domani, nonostante tutto
Oggi il social business come modo di pensare viene insegnato nelle università di tutto il mondo: Parigi, Montreal, Glasgow, Firenze, più di cento scuole e facoltà di economia promuovono nuovi insegnamenti ispirati alle opere di Muhammad Yunus e dei suoi colleghi.
Le iniziative di Yunus Social Business sono presenti in Brasile, Germania, India e in molti altri Paesi grazie a partnership globali con istituzioni locali o marchi multinazionali che vogliono cambiare il modo di fare business. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. Arrivare a un mondo in cui la società possa funzionare con zero emissioni nette di carbonio, zero povertà e zero disoccupazione non è qualcosa che queste imprese possono raggiungere da sole, e ci sono – purtroppo – ancora persone che non credono che sia possibile, o semplicemente non vogliono farlo.
Dal 2008, Muhammad Yunus e i suoi colleghi sono stati perseguitati dalle autorità del Bangladesh, con oltre 150 azioni legali. Una campagna intimidatoria che all’inizio di settembre è stata definita da Agnès Callamard, Segretario generale di Amnesty International, “un palese abuso delle leggi sul lavoro e del sistema giudiziario e una forma di ritorsione politica per il suo lavoro e il suo dissenso “.
Il cinema ha un impatto che pochi altri mezzi di comunicazione hanno nel mondo guidato dalle immagini in cui viviamo oggi. Con questo documentario, i registi Áine Clarke e Michel Van der Veken intendono contribuire ad ampliare le prospettive e a ispirare il pubblico a partecipare alla creazione di un futuro migliore per il bene comune. Ci vogliono lavoro, creatività e resilienza.
Ma alla fine, come ha detto il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus: nulla è impossibile per un essere umano.
Tutte le informazioni sul film e i suoi protagonisti sono disponibili sul sito del documentario, qui.
Il documentario è diretto da Áine Clarke e Michel Van der Veken e distribuito da Azi.mut Company